martedì 27 marzo 2007

Link per mappa Eurisko

http://www.eurisko.it/materiali/grande1.htm

Nasce Microtarget. Cambia il Geomarketing.

C'è una grossa novità per chi fa comunicazione "one-to-one" e per chi utilizza il geomarketing.

E' una nuova segmentazione geodemografica che rivoluziona il modo di analizzare il territorio e di profilare i propri clienti, sia attuali sia potenziali. Le segmentazioni geodemografiche si basano sull'assunto che le persone tendono a risiedere vicino a persone simili costituendo in tal modo zone relativamente omogenee, anche per quanto riguarda i profili comportamentali e dei consumi. Microtarget, la nuova segmentazione geodemografica rilasciata in questi giorni da Consodata, è la naturale evoluzione di Cluster e Kaleidos, i due sistemi che si sono avvicendati negli ultimi venti anni.

Rispetto alle precedenti esperienze e ad altri sistemi in uso, Microtarget si caratterizza per una nuova impostazione che permette la stima diretta delle propensioni di acquisto nel territorio, per specifiche categorie di prodotti e servizi.

Questo è possibile per la capacità, unica in Italia, di combinare attraverso raffinati modelli statistici le banche dati Omnitarget (40 milioni di anagrafiche georeferenziate e profilate) e Lifestyle (i comportamenti di acquisto di 2,4 milioni di famiglie), con i dati delle 380.000 sezioni del Censimento ISTAT 2001 (erano 320.000 nel 1991).

Queste le principali novità di Microtarget:

un nuovo approccio metodologico
reso possibile dalla disponibilità di un patrimonio informativo decisamente più ricco e articolato, che ha permesso di raggiungere risultati statisticamente più efficienti nella segmentazione delle singole sezioni di censimento;

la stima delle propensioni
rispetto alle versioni precedenti in cui il singolo cluster era qualificato in base allo stile di vita prevalente, l'attuale sistema di segmentazione rende disponibile, per le principali variabili a contenuto comportamentale, i livelli di propensione all'acquisto e/o all'uso di un determinato prodotto o servizio;

una metodologia di aggiornamento
resa disponibile da una più stretta integrazione tra i dati di natura censuaria e quelli comportamentali;

Il risultato finale è l'individuazione di un profilo comportamentale specifico per ciascuna sezione di censimento e la suddivisione delle 380.000 sezioni in 18 gruppi (cluster):

-Top&Vip
-Single affermati
-Capelli d'argento
-Benessere con figli
-Classe media
-Vecchiaia serena
-Giovani famiglie con figli
-Giovani speranze
-Piena occupazione
-Risparmio classico
-Artigiani e operai
-In cerca di occupazione
-Pensione e agricoltura
-Arte di arrangiarsi
-Disoccupazione intellettuale
-Famiglie numerose
-Disagio rurale
-Povertà giovanile

La rappresentazione a "matrice" consente di inquadrare sotto varie angolature (Livello di reddito - Età - Livello culturale - Dimensione comunale) l'insieme dei gruppi individuati
clicca qui.

A che cosa serve?
Microtarget trova un'efficace applicazione nel geomarketing e nel one-to-one marketing

nel geomarketing, con particolare riferimento:
- allo studio del microterritorio per determinare le caratteristiche sociodemografiche e i profili comportamentali tipici dei residenti ("Profilo di Zona");
- alla stima di qualificati potenziali territoriali, che possono essere desunti dalle propensioni all'utilizzo/acquisto di determinati prodotti e servizi, attraverso un opportuno sistema di ponderazione;
- alla selezione di territori "in target" per l'alimentazione di modelli di distribuzione door to door mirati;

nel one-to-one marketing, dove la nuova segmentazione assume particolare importanza nei casi di:
- arricchimento della base dati dei clienti, per identificare le differenti tipologie presenti nei propri archivi, qualora risultasse impossibile o troppo oneroso un arricchimento individuale ("Profilo Cliente");
- nel processo interno di selezione di liste in target, come elemento di arricchimento dei modelli di Target Analysis.

In termini di copertura, Microtarget è applicabile all'80% della popolazione italiana.

Tratto da http://www.comunicazioneitaliana.it/

giovedì 22 marzo 2007

Ricerche sull'e-mail marketing

Targetizzazione e contenuti interessanti delle email newsletter sono piu' importanti della creativita' per aumentare le vendite, dice Jupiter research

Recenti ricerche di Jupiter Research indicano che la maggior parte delle aziende che fa email marketing non lo sta usando per inviare messaggi che siano interessanti per i destinatari; ciò invece che le aziende dovrebbero fare è focalizzarsi maggiormente sui contenuti, e non accade a sufficienza.

Principali risultati
25% inviano email senza differenziazione o targettizazione.

65 % usano una personalizzazione limitata, come il nome del cliente, e una segmentazione semplice, come una targetizzazione demografica.

11% fa campagne targetizzate che usano la storia di acquisto del cliente, i click sul sito o altri dati utili a targettizzare

Email non targetizzate, senza personalizzazione o segmentazione, hanno un
- tasso di apertura del 20%,
- click-through del 9,5%,
- tasso di conversone dell'1,1%.

Campagne in seguito a un'azione del cliente, hanno un
- Tasso di apertura del 27%,
- click-through del 9,3%,
- tasso di conversone del 2,3%.

Le campagne effettuate a seguito di un azione dei clienti hanno un ricavo del 171% superiore a quelle normali.

Principali fattori per i consumatori per un acquisto recente:
- il prezzo di vendita e spese di spedizione gratis o scontate, che hanno portato ad un acquisto immediato per il 67% dei casi e un acquisto successivo per il 70%.
- Contenuti interessanti, mostrando al cliente dei prodotti che aveva precedentemente considerato, che porta a un acquisto immediato per il 60% e a uno successivo per il 50%.

Perchè i consumatori cliccano su un link
- 54% perchè il prodotto o il servizio li interessa,
- 40% perchè il testo li ha interessati,
- 35 % sono influenzati dall'oggetto,
- 12% dice che una grande immagine ha influenzato la loro decisione di cliccare,
- 9% sono influenzati da parecchie piccole immagini.

"La targetizzazione e l'assortimento di prodotti sono più importanti delle immagini, e contenuti interessanti e il copy di marketing aumentano i risultati", dice David Daniels, Vice Presidente di Jupiter Research e direttore della ricerca.

I reparti marketing non dovrebbero accontentarsi di un tasso di conversione dell'1,1%, dice Daniels.
Aumentando la targetizzazione e con contenuti più interessanti e utili si può facilmente incrementare il tasso di conversione al 3%, con punte del 5%.

Commento Eugenio La Mesa dal suo blog (http://eugeniolamesa.typepad.com/italiano/2006/11/targetizzazione.html)
Nell'email marketing il contenuto è re! Inviare messaggi interessanti e utili e la singola cosa più importante da fare, perchè se le tue email newsletter non sono interessanti, i tuoi clienti non gli presteranno attenzione in futuro.
Come puoi vedere da questa ricerca, le newsletter targetizzate hanno tassi di conversione più alti.

Per aumentare i contenuti interessanti e utili, la targetizzazione è la strada da seguire; molti dei nostri clienti la hanno aumentata rispetto a un anno fa.
Ma ricorda di usare un software professionale di email marketing che ti permette con semplicità
di effettuare invii targetizzati.

martedì 6 marzo 2007

Il giornalismo: le parole non sono neutre. Prof. Pira

Esiste un linguaggio per gli uomini e uno per le donne, ha senso parlare di genere quando la parola si trasforma in scrittura, in suono o immagine?

Le parole non sono neutre. Questa affermazione assume quasi valore assiomatico nella comunicazione. Basti pensare a quanto affermava Arthur Krock (Corrispondente dell’Associated Press) nel lontano 1963, quando sentenziò:

...se ci riesce la colpa è della stampa. Kennedy, manipola le notizie in modo impudente, cinico e scaltro”.

Dunque la riflessione deve partire prima di tutto dalla parola e come affermava Piero Ottone, maestro del giornalismo italiano nel suo “Storia del giornalismo italiano”:

La parola, il linguaggio, la comunicazione servono anzitutto a manifestare bisogni, ad avanzare richieste, a imporre comportamenti; tendenzialmente, a dare ordini, affinché prevalga la nostra volontà...Ma la parola serve anche a raccontare; a raccontare qualche cosa per il gusto di farlo, senza chiedere nulla in cambio...Raccontiamo perché col racconto entriamo in contatto con altre persone, stabiliamo un rapporto, sfuggiamo alla solitudine, non siamo più soli: anche per questo ogni essere umano sente il bisogno di comunicare.


Allora, una prima distinzione possibile è tra parola parlata e parola scritta. Il linguaggio giornalistico è sempre di più una contaminazione di questi due aspetti, e va addirittura oltre. I sensi del pubblico sono più coinvolti, vista, udito, tatto e addirittura olfatto. I media le tecnologie ad essi associate amplificano l’aspetto emozionale a discapito di quello razionale.

Il linguaggio strumento essenziale per l’intelletto umano, è ciò che gli consente di alfabetizzarsi di ampliare le proprie conoscenze, di staccarsi dal coinvolgimento emotivo e di acquisire maggiore coscienza.
Così la parola parlata, si trasforma in un discorso nel quale intonazione, lessico, sintassi e mimica accompagnano le idee che attraverso le parole trovano una rappresentazione. Da questo insieme colei/colui che ascolta in modo rapido e in parte implicito riceve un messaggio che viene quindi elaborato e che da origine ad una reazione, forma un’opinione.

La parola scritta lascia il tempo della sedimentazione, scorre solo attraverso l’unione di lessico e sintassi, essa risuona nella mente di ognuno con una intonazione ogni volta diversa.
Ma in entrambe i casi l’aspetto fondamentale che si associa al modo con cui si da forma alla parola è la percezione, il modo in cui essa è recepita, assorbita dal pubblico e da luogo al processi di formazione dell’opinione.